Il documento che segue rappresenta il corpus di contenuti e di prassi metodologiche che ispirano e determinano la costruzione e lo sviluppo dei progetti di Unità Mobile Giovani
Le Unità mobili Giovani - linee guida di lavoro
Modello di intervento delle Unità Mobili Giovani (UMG) di Cooperativa lotta contro l’emarginazione per interventi di prossimità e riduzione dei rischi nei contesti del divertimento e nei luoghi di consumo potenzialmente problematico, abuso e policonsumo di sostanze psicoattive
La prevenzione selettiva e la riduzione dei danni correlati all'uso di stupefacenti sono un obiettivo di salute pubblica nella strategia dell'Unione Europea in materia di droga e di tutti gli stati Membri (OEDT 2009).
Questa dichiarazione, presente nel documento redatto dall'Osservatorio Europeo, rappresenta la mission oltre che dei servizi più classici sulla tossicodipendenza “di strada” anche dei più recenti progetti di Unità Mobili che operano soprattutto nei contesti del divertimento.
I luoghi dell’intervento, che sono quelli del divertimento serale e notturno e del connesso consumo di sostanze psicoattive (legali e non), rappresentano un contesto che si definisce anche per le varie tipologie dei consumi esistenti e quindi preselezionano e definiscono un target potenzialmente a rischio (OEDT 2009). Questo significa che la tipologia di intervento si definisce attraverso la scelta di luoghi e target di consumo specifici; è quindi prioritariamente rivolta ad un campione selezionato (persone che consumano), esposto a fattori di rischio diretti ed indiretti (contesto e setting specifici e incidentalità correlate), dovuti prioritariamente all'uso ed abuso di sostanze psicotrope, alcol compreso (sostanze psicoattive).
Questo documento descrive il modello di intervento delle unità mobili di riduzione dei rischi nei suoi passaggi fondamentali e specifici. La tipologia specifica dell’offerta nella sua varietà e la destrutturazione, differenziazione dei contesti in cui operano questi progetti, richiedono di contro una metodologia rigorosa di lavoro, strumenti specifici ed una intenzionalità precisa.
La peculiarità dell'intervento e la sua valenza socio sanitaria, non è determinata solo dall'utilizzo di strumenti specifici (alcoltest, narcotest, kit per stili di consumo inalatori, materiali informativi specifici sui rischi specifici del consumo), ma anche dalle modalità specifiche attraverso cui questi strumenti vengono proposti ed utilizzati (informazione specifica, ascolto e counselling mirati).
CONTESTI DI INTERVENTO
I contesti di intervento soprattutto giovanile, luoghi privilegiati dell’azione delle UMG, sono selezionati grazie a mappature osservative e di ricerca-azione nei territori, mirate a rilevare le dimensioni di rischio connesse rispetto alla specificità dei luoghi, alle modalità di consumo/abuso di sostanze psicotrope ed ai fattori diretti (sanitari, legali, sociali) ed indiretti quali l’incidentalità successiva (incidenti d’auto, azioni violente auto ed etero dirette) che identificano, predefiniscono e rendono significativo e motivano l'intervento nel locale specifico.
Questa mappatura predefinisce e seleziona quindi luoghi e contesti con avventori in cui in gran parte è identificabile un consumo di sostanze psicoattive più o meno problematico.
L'intervento è indirizzato infatti ai contesti che si connotano come altamente a rischio secondo almeno alcuni di questi parametri:
- Attrattività e forte affluenza concentrata da territori più o meno vicini per l’importanza delle offerte del divertimento erogate sia occasionalmente (rave e grandi eventi) che strutturalmente (grandi locali del loisir), tipologie delle culture predominanti e connessione con gli stili di consumo
- Presenza di spaccio, consumo/abuso e policonsumo di alcol ed altre sostanze psicoattive
- Promozioni commerciali spinte, consumi abbondanti e rischi connessi diretti (sanitari, legali e sociali) indiretti come risse (presenza massiccia di security)
- Collocazioni territoriali e raggiungibilità (possibilità di incidentalità indiretta connessa alla guida in stati alterati post divertimento)
- Disponibilità di coinvolgimento dei gestori e del personale dei locali
In questi contesti vengono offerte una serie di prestazioni ed informazioni specifiche che mirano a ridurre i rischi sanitari, sociali, legali diretti ed indiretti collegati all'utilizzo di sostanze psicoattive.
SETTING DELL'INTERVENTO
Dopo la prima definizione dei contesti, delle culture e delle modalità di consumo dei territori si vanno ad identificare i luoghi primari di intervento identificando gli specifici fattori di rischio e garantendo almeno una presenza al mese dell'equipe di lavoro nei luoghi stabili del territorio ed in tutti gli eventi anche occasionali di rischio, sia dentro che fuori dai locali individuati, attraverso una postazione concordata con i gestori dei locali/organizzatori dell'evento, strutturata in modo specifico per ogni location; il setting deve garantire alcune attività base quali:
- INFO POINT Interno ed esterna al locale
- Presenza del CAMPER in prossimità
- GAZEBO esterno e/o interno
- CHILL OUT interna
CONTATTO CON I GESTORI E PERSONALE DEI LOCALI
I gestori e gli organizzatori di eventi vengono coinvolti attraverso la presentazione del progetto e della sua mission. Viene sottolineata come la logica imprenditoriale e di tutela della salute della clientela siano non solo conciliabili ma anzi strettamente collegate e funzionali alla buona immagine che il locale può dare di sé.
Il luogo più adatto in cui posizionarsi (zona di passaggio, ingresso-uscita, zona che consenta una comunicazione adeguata con l'utenza e nel rispetto della tutela della privacy) è il primo punto di una serie di possibili accordi.
Accanto a questo primo passaggio si propongono tutta un'altra serie di misure quali la possibilità di posizionare materiale informativo in luoghi strategici (ad es. bagni), di distribuire generi di conforto alla fine della serata ed altre misure ritenute utili ed efficaci.
L'equipe di lavoro si riserva sempre uno spazio di condivisione e raccordo all'inizio dell'intervento con il personale del locale, stabilendo modalità di collaborazione con la security e il resto del personale, soprattutto in caso di situazioni critiche (risse, malori o altri fenomeni)
Gli operatori concordano con i gestori/organizzatori, l'opportunità/dovere di chiamare il pronto intervento in caso di malori importanti o risse incontenibili.
TARGET DIRETTO
Campione selezionato esposto a fattori di rischio diretto ed indiretto dovuto all'uso e abuso di sostanze:
- l soggetti guidatori sotto effetto di sostanze che in prevalenza trasportano passeggeri
- l soggetti policonsumatori
- l soggetti che dichiarano fenomeni di binge (disturbo dell’alimentazione incontrollata, ovvero, l'assunzione di cibo in eccesso rispetto alle proprie necessità)
FASE DI AGGANCIO e PRIMO CONTATTO
L'aggancio e il contatto delle persone presenti può avvenire secondo differenti modalità che generalmente sono compresenti: attraverso la presentazione diretta ed esplicita al target, da parte dell'equipe di lavoro, del materiale informativo e della brochure del progetto, messi a disposizione nell'INFOPOINT.
L'equipe si pone in modo propositivo, invitando le persone ad avvicinarsi, spiegando le finalità del progetto ed identificandosi in modo chiaro. In questa fase l'obiettivo è quello di abbassare le difese del target, invitarli ad avvicinarsi e a percepire gli operatori come esperti in grado di offrire loro una consulenza/sostegno specifica.
L'aggancio del target è facilitato dalla collocazione, all'interno del locale, nei suoi punti strategici (bancone Bar, cassa, bagni, tavoli), di materiale di diverso tipo che richiami la presenza dell'Unità Mobile.
L'aggancio del target è agevolato da un buon accordo con i gestori/organizzatori dei locali/eventi, che divengono così importanti facilitatori rispetto al contatto con la clientela.
In questa fase vengono avviati colloqui preliminari che si giocano su un piano prettamente informativo: analizzare e valutare con i clienti il loro livello informativo.
ASCOLTO E COUNSELLING
Nella fase di ascolto e counselling le persone vengono invitate a riflettere sulle proprie esperienze personali di consumo. Questa fase ha una doppia valenza, sia di rilevazione dei fenomeni di consumo, sia di analisi e lettura critica degli stessi. In questa direzione si lavora per aumentare la percezione dei rischi sanitari, legali e sociali non in modo generico, ma personalizzando la discussione sul soggetto coinvolto.
La rilevazione e l'approfondimento delle modalità di consumo avviene attraverso diversi strumenti di lavoro quali il questionario e la griglia colloqui. Questi strumenti non devono essere interpretati solo in funzione del loro scopo statistico ma come mappe concettuali funzionali all'operatore per orientare il colloquio di approfondimento con la singola persona o il piccolo gruppo.
Questionario
Il questionario, quindi, da un lato consente all'equipe di raccogliere dei dati epidemiologici che verranno successivamente rielaborati attraverso il programma informatico SPSS e che contribuiranno a fornire un quadro del fenomeno impattato, integrabile con quello dell’osservatorio delle dipendenze, dall'altro permette di instaurare una relazione con l'utenza consentendo un’analisi sugli stili di consumo del target e quindi fornendo un primo screening rispetto alla tipologia di consumatore che si ha di fronte.
Tale strumento, e' utilizzato in abbinamento alla prova alcolimetrica ed è suddiviso in quattro moduli:
- Modulo anagrafico: in cui vengono riportate l'età, il comune di residenza, il titolo di studio conseguito e la professione svolta.
- Modulo sulle modalità di consumo sull'alcol: in questo modulo vengono indagate le abitudini e i modi in cui l'utenza consuma bevande alcoliche. Andando ad indagare anche i consumi durante la serata.
- Modulo sulla modalità di consumo sulle sostanza; in questo modulo si cerca di capire se il soggetto ha fatto utilizzo di sostanze stupefacenti, con quali modalità e con quale frequenza.
- Modulo dell'autopercezione; questo modulo ha come obiettivo “una torsione dello sguardo su di sè”; il soggetto è “costretto” a dare un giudizio su di sé e sulla sua serata, infatti tra le domande viene chiesto, per esempio, di dare un valore da 1 a 5 sul suo stato di lucidità. E' solo a questo punto che viene effettuata LA PROVA ALCOLIMETRICA Questo permette di comparare la percezione del soggetto con un dato oggettivo e laddove si riscontra una discrepanza affrontare il tema legato alla dispercezione.
- Modulo dell'intenzionalità: questo modulo ha come obiettivo quello di misurare l'efficacia del nostro intervento attraverso la modifica dell'intenzione dell'individuo ad assumere un comportamento di auto ed eterotutela. ( es. ho preso sufficientemente coscienza del mio stato di alterazione al punto da decidere di non guidare?)
Griglia colloqui
Qualora si effettuino colloqui liberi ed informali con singoli o gruppi, essi dovranno essere successivamente riportati nella griglia che rappresenta una mappa concettuale utile all'equipe, in cui sono indicati gli argomenti importanti da trattare:
- sostanze consumate
- collegamento tra effetti ricercati e sintomi indesiderati
- modalità di consumo
- comportamenti a rischio/ test hiv
- conoscenza servizi territoriali.
ORIENTAMENTO AI SERVIZI E POTENZIALE PRESA IN CARICO
Il progetto si propone di agganciare precocemente i giovani che dimostrano di avere un consumo intensivo e di adottare dei comportamenti rischiosi per la propria salute, orientandoli ai servizi e progetti territoriali specifici.
La funzione di Orientamento rispetto ai servizi presenti sul territorio a cui è possibile afferire viene implementata attraverso la consegna di materiale informativo fornito dai servizi stessi e indicando il personale che opera al loro interno.
L'Unità Mobile è infatti un tassello all'interno di un sistema di interventi e si raccorda ai servizi specialistici territoriali quali SerT, Aggancio precoce, UOMST, NOA, Consultori, 118, UM TOX.
Il raccordo prevede riunioni periodiche con le equipe dei servizi, per stabilire modalità di invio, personale referente da poter indicare all'utenza e esplicitazione delle rispettive modalità di lavoro, in modo da facilitare il più possibile la circolazione delle informazioni, da parte delle UMG, in merito ai servizi stessi.
Il servizio Unità Mobile prevede anche la possibilità di un accompagnamento delle persone che intendono accedere ai medesimi. L'accordo specifico delle modalità di invio ed accompagnamento vengono stabilite con i servizi stessi.
STRUMENTI DI RILEVAZIONE
Gli strumenti, descritti qui di seguito sono finalizzati a dare forma al consumo dichiarato dalle persone nel qui ed ora. Sono funzionali, pertanto, alla realizzazione del passaggio da una dimensione puramente informativa ad una dimensione che metta al centro l'esperienza.
Alcoltest
L' alcol in quanto sostanza base, diffusa e trasversale rappresenta la sostanza “pretesto” rispetto alla possibile esplicitazione di altri consumi
L'etilometro quindi è uno strumento potente di aggancio, finalizzato a promuove comportamenti di autotutela ed eterotutela ed è utilizzato per aumentare il livello di consapevolezza nei ragazzi rispetto al rischio sociale e personale attraverso 3 step:
- ANALISI DELLA PERCEZIONE INIZIALE DEL PROPRIO STATO
- CONFRONTO CON IL DATO OGGETTIVO DELLA RILEVAZIONE
- ANALISI DELLE CONSEGUENZE POSSIBILI LEGATE ALLA TUTELA DELLA SALUTE E LEGALI
L'obiettivo dell'utilizzo dell'etilometro è la modifica dell’intenzione ad adottare un comportamento inadeguato e rischioso nel qui e ora (non guido, faccio guidare altri, aspetto prima di mettermi alla guida) lavorando sulla propria auto-percezione.
Questo aspetto è particolarmente delicato perché dai dati raccolti nei precedenti anni di lavoro emerge chiaramente una diretta proporzionalità tra alterazione ed errata auto-percezione di adeguatezza: più le persone sono alterate più aumenta la loro scarsa consapevolezza della misura dello stato di alterazione
Narcotest
L’obiettivo principale dell’uso del narcotest è quello di permettere alle persone che hanno assunto stupefacenti di guardare al dato reale del loro consumo e conseguentemente di essere più disponibili a parlarne.
In questo modo si apre la possibilità di fare colloqui più approfonditi sulle abitudini al consumo, sui significati attribuiti e sui rischi sanitari, sociali e legali connessi.
I narcotest vengono proposti a coloro che dai questionari o dai colloqui manifestano un consumo significativo (in molti casi sono stati richiesti direttamente dai ragazzi).
La somministrazione avviene all’interno dell’unità mobile (camper), o comunque in un setting più riservato e che possa garantire il rispetto della privacy.
I narcotest utilizzati danno generalmente risultati coerenti con quanto dichiarato nel colloquio iniziale.
Nonostante i consumatori sappiano di aver assunto sostanze, il fatto di vedere un dato preciso e leggibile su uno strumento tecnico (riconducibile quasi a uno strumento medico), innesca riflessioni sui rischi legati allo stato di salute e a quelli legali.
MATERIALI INFORMATIVI SPECIFICI
Le informazioni di riduzione dei rischi e del danno che vengono fornite ai soggetti consumatori di sostanze legali e illegali, non prevedono (almeno all'inizio) come finalità, l'astinenza.
Le informazioni devono essere applicabili alle loro esperienze di vita ed utilizzabili nella pratica (“utility Knowledge”). Tali informazioni sono accompagnate da strumenti concreti finalizzati a ridurre i danni e rischi di cui si parla: presidi sanitari quali profilattici, generi di conforto, acqua,integratori ed utilizzo di strumenti quali l'etilometro, kit cocaina e indicazioni pratiche di tutela del corpo/salute).
I materiali informativi distribuiti dalle Unità Mobili Giovani sono:
- Materiali suddivisi per sostanze specifiche (Cannabis, Cocaina, lsd ecc…)
- Materiali specifici sull’alcol
- Materiali specifici sul policonsumo e sui rischi legati al mix di sostanze
- Materiali specifici suddivisi per genere: rischi sanitari specifici per uomini e donne
- Materiali relativi ai rischi legali con una descrizione dettagliata della legge vigente e del percorso legale in caso di fermo per art.75
- Materiali informativi sulle finalità del progetto
- Materiali che promuovono il sito e facebook eventualmente attivato dal progetto
- Materiali relativi ai servizi del territorio ( X space, servizio UOMST..)
MATERIALI DI RIDUZIONE DEL DANNO
KIT DI RIDUZIONE DEI RISCHI MODALITA' INALATORIA
Il Kit di riduzione dei rischi per sostanze assunte per via inalatoria ha l'obiettivo di prevenire le Patologie correlate, in particolar modo la trasmissione di epatite C attraverso la mucosa nasale, dovuta ad un uso promiscuo di strumenti inalatori. Il Kit è costituito da:
- Scatola che, una volta aperta, funge da base di appoggio sulla quale collocare il prodotto da inalare (IMPORTANZA DI AVERE UNA SUPERFICIE PULITA)
- soluzione fisiologica (IMPORTANZA DI MANTENERE IDRATATE E PULITE LE MUCOSE NASALI)
- Foglio informativo che, arrotolato, funge da strumento inalatorio ( STRUMENTO PERSONALE DA NON CONDIVIDERE CON ALTRI)
Il Kit viene proposto in modo mirato a coloro che durante i colloqui dichiarano un consumo per via inalatoria e a cui viene data un'informazione specifica sull'utilità dello strumento e sulla sua finalità
Dalla prima fase di sperimentazione si evince che il target è inconsapevole quasi totalmente rispetto a questi punti:
- inconsapevolezza di possibilità di contagio con specifico riferimento all’epatite C attraverso le mucose nasali;
- inconsapevolezza del rischio di overdose anche tramite assunzione per via inalatoria
- inconsapevolezza rispetto alle possibili lesioni alle mucose a prescindere dalla possibilità di contrarre malattie
Si riscontra una reazione positiva da parte dell’utenza rispetto alla proposta del kit perché consente l’emersione del consumo personale e il conseguente approfondimento con un operatore preparato.
La proposta del kit è stata formulata tenendo conto dell’interlocutore diretto ma anche dell’eventuale amico e/o gruppo di appartenenza, nell’ottica di una promozione della tutela della salute personale e collettiva.
PROFILATTICI: distribuiti in modo mirato, insieme a materiale informativo specifico e accompagnati da un colloquio centrato sui comportamenti a rischio, test Hiv e MTS e sull'informazione dei servizi territoriali specifici.
ETILOMETRI MONOUSO: distribuiti invitando le persone a utilizzarlo prima di mettersi alla guida anche in assenza del progetto, con l'obiettivo di sviluppare comportamenti di auto tutela
PRONTO INTERVENTO: L'Unità Mobile dispone di MATERIALI DI PRIMO SOCCORSO ed è formata per approntare le prime misure di soccorso alle persone, fermo restando l'intervento di da parte di personale sanitario specifico.
AZIONI SPECIFICHE
Il modello di lavoro descritto, che rappresenta un sistema complesso di azioni e strategie, può essere ulteriormente integrato con altri approcci determinati dal contesto o da specifici accordi con i gestori dei locali o amministrazioni
- guidatore designato
- allestimento di chill-out nei grandi eventi
- cogestione di alcuni interventi in collaborazione con personale sanitario nei servizi territoriali (servizio UOMST, croce rossa, NOA…)
VALUTAZIONE
Gli indicatori che permettono di valutare gli interventi delle Unità Mobili giovani sono attualmente i seguenti:
Indicatori di efficienza
- uscite effettuate
- numero di contatti divisi per genere
- materiale informativo distribuito ( sostanze, malattie sessualmente trasmissibili)
- n. profilattici distribuiti
- n. di kit distribuiti
- generi di conforto
- n. di alcolemie effettuate
- n. narcotest effettuati
- counselling di gruppo/ individuali realizzati
- numero di locali coinvolti
- numero di servizi della rete coinvolti
- numero di orientamento/ accompagnamento ai servizi territoriali
Indicatori di risultato: efficacia del progetto
- modifica degli atteggiamenti nei confronti della guida in stato di ebbrezza:
- valutazione del rischio di questo comportamento
- modifica delle intenzioni di guida nei soggetti che risultano al di sopra del limite consentito/ sotto effetto di sostanze
- aumento delle strategie di riduzione dei rischi messe in atto dai gestori dei locali stessi
UNITA' MOBILE GIOVANI: OSSERVATORIO DEI FENOMENI
Le Unità Mobili Giovani hanno definito un modello di intervento preciso, sebbene i contesti di intervento in cui opera, siano fortemente destrutturati.
Anzi è proprio per far fronte alla specificità di tali contesti e alla loro complessità che si è reso necessario strutturare un intervento in modo preciso e puntuale.
Le Unità Mobili Giovani lavorando in prossimità dei consumi rappresentano un osservatorio prezioso dei fenomeni incontrati che va ormai a completare ed integrare il quadro delle situazioni territoriali presentate dai vari osservatori per le dipendenze.
I dati richiesti dal debito informativo regionale non rendono infatti conto della complessità dell'intervento che abbiamo messo a punto
Questi progetti, infatti sono in grado di fornire un numero cospicuo di dati interessanti sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo:
- Numero di contatti (almeno 5 minuti di scambio con la persona in merito al progetto, alle sue finalità ed utilità rispetto alla tutela della propria salute, finalizzati cioè a selezionare il campione)
- Analisi del campione/anagrafica (età, sesso, titolo di studio, lavoro)
- Divisione per genere
- Nazionalità (italiani e stranieri)
- Comuni di provenienza/distretti di provenienza
- Consumo di alcol e tipologia del consumo (dichiarato e rilevato con alcol test)
- Modalità di consumo/fenomeni di binge
- Consumo di sostanze (dichiarato) nella vita/ultimo anno/ultimo mese
- Modalità del consumo (frequenza, in compagnia o solo, in quale momento della giornata)
- Policonsumo (incrocio tra alcol e consumo sostanze)
- Trasporto altre persone
- Auto percezione nel qui ed ora (guida)
- Guida e percezione del rischio
- Analisi dei contesti di consumo (feste territoriali, locali, uscite integrate con progetti di prevenzione)
- Fasce orarie più a rischio
- Quantità di materiali informativi distribuiti
- Alcolemie effettuate
- Colloqui effettuati
- Presidi sanitari distribuiti ( Kit RR, profilattici, etilometri monouso)